Da servizi educativi a sistema educativo: verso una Grammatica della qualità inclusiva
Il prossimo 6 Aprile si terrà a Torino una giornata seminariale dal titolo “Da servizi educativi a sistema educativo: verso una Grammatica della qualità inclusiva” un momento organizzato dal Consorzio Torino Infanzia che nasce dalla collaborazione tra Proges di Parma, Gulliver di Modena, P.G. Frassati, La Nuova Cooperativa.
L’incontro nasce come esigenza di raccogliere e documentare alcuni percorsi progettuali che i gruppi di lavoro dei nidi d’Infanzia Coppino, Mamiani, Maria Vittoria, Sicilia e Ciriè hanno fatto in questi quattro anni di Concessione, per rispondere a un bisogno di identità attraverso la costruzione di una memoria, anche alla luce della breve storia di tali èquipe e dei cambiamenti che in questi anni hanno nuovamente portato alcune instabilità. La sollecitazione è nata dalla presenza dei coordinatori di questi servizi al tavolo di concertazione della Grammatica della Qualità e in particolare alla domanda generativa che ha lasciato aperto questo lavoro. Intanto il lavoro sulla Grammatica ha costituito un’esperienza importante per un Sistema Integrato, perché ha consentito di condividerne le premesse e ha avuto l’importante funzione di mettere i diversi gestori dei servizi 0-3 intorno ad un tavolo per parlare di principi educativi, strategie, elementi di qualità, elementi da mettere in discussione del sistema educativo della città di Torino. Il processo attivato ha consentito di interrogarsi circa il modo in cui queste linee guida potessero avere delle ricadute pratiche positive nei servizi ed in particolare sulla necessità di sostanziare la qualità dichiarata nelle linee guida attraverso l’individuazione di indicatori condivisi e riconoscibili.
Questo seminario non nasce dalla pretesa di aver individuato degli indicatori alle dimensioni della Grammatica ma dall’esigenza di raccontarsi e raccontare esperienze che esprimano l’interpretazione di tali dimensioni da parte del sistema Consorzio Torino Infanzia. Si è condiviso nelle singole équipe di individuare tra le 6 dimensioni del Documento della Grammatica quella in cui si sentivano maggiormente riconosciuti e che più di altre era stata spunto di riflessione e approfondimento all’interno dei collettivi anche alla luce dei percorsi formativi intrapresi.
Il processo di rilettura e di supervisione che ha condotto a questa giornata seminariale è stato curato da Federica Player Responsabile di Area 0-6 della Cooperativa Gulliver di Modena, è iniziato a luglio dello scorso anno e ha visto educatrici e coordinatrici pedagogiche di tutti i 5 servizi impegnate nella raccolta di una documentazione che aiutasse a ricostruire con un senso narrativo la storia progettuale (seppur breve) dei cinque Servizi.
Ciascun Servizio ha riletto le esperienze quotidiane risignificandole alla luce delle Dimensione individuata e rinarrandole attraverso la documentazione. Il Nido Maria Vittoria ha scelto di esprimere la centralità del bambino attraverso lo strumento della documentazione. Altri servizi hanno invece scelto di raccontare la dimensione della progettazione del contesto educativo approfondendo: il Nido Sicilia: la progettazione degli spazi, il Nido Mamiani: la progettazione degli atelier, il Nido Coppino: la progettazione della giornata educativa (con un particolare accento sulla cura dei momenti di cura). Infine il Nido Ciriè attraverso le sue esperienza sul territorio ha scelto la dimensione de rapporto con le famiglie e con il territorio.
Due sono le dimensioni che emergono trasversali nel racconto di ciascun servizio, quella del lavoro in équipe che pone al proprio centro la collegialità della progettazione educativa e quella della Circolarità tra Teoria e Prassi, senza l’èquipe e senza il coordinatore pedagogico, regista, stimolo ma anche contenitore emotivo, nessuno di questi percorsi progettuali si sarebbe potuto realizzare e senza circolarità tra teoria e prassi, intrinseca alla nostra metodologia di lavoro, verrebbe meno la coerenza educativa che va ricercata nelle pratiche educative, che deve sempre partire da un’osservazione attenta, da riflessioni e scelte condivise che poi vanno verificate per aprire a nuove osservazioni e a nuove domande generative capaci di dar vita a nuove azioni educative.